Museo del Ghisallo: Gianni Bugno inaugura la mostra “C’era una volta una maglia”

C’era una volta una maglia, anzi 185 maglie, che al Museo del Ghisallo diventano collezione di colori, di sogni, di speranze, molte condivise, alcune andate a buon fine, altre di pura appartenenza magari a squadre che non ci sono più, tutte comunque emozionanti perché escono da una mostra unica e bellissima, allestita a Magreglio, nella Casa dei Ciclisti. Ecco una collettiva che racconta la storia del ciclismo dilettantistico – quello alla base del grande ciclismo – in  rappresentanza di 10 province della Lombardia che pedala.

All’inaugurazione, sabato 9 marzo, al Museo del Ghisallo per il classico taglio del nastro è arrivato anche Gianni Bugno, correndo di qua e di là sulle strade della promozione del ciclismo di oggi, con la solita generosità il campione brianzolo ha partecipato al rito collettivo dell’inaugurazione insieme naturalmente al presidente della Fondazione Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo di Magreglio Antonio Molteni e alla direttrice Carola Gentilini.  C’erano anche Arif Messora del Comitato Provinciale FCI di Como e Stefano Pedrinazzi, presidente del Comitato Regionale FCI della Lombardia.

“L’apertura è stata un successo – ha detto Carola Gentilini –un successo di pubblico e di affetto, di partecipazione vera, per una mostra che parte dal basso e coinvolge tutti, una mostra che ha richiamato, con la pazienza del suo curatore Graziano Pellizzoni, un centinaio di prestatori. Un colpo di colore che avvolge, anzi, veste, le pareti della nostra area espositiva temporanea e racconta molto della passione per il ciclismo agonistico, il primo, quello della base, di tante squadre dilettanti o giovanili, con qualche pezzo raro che diventa persino storico. Come vogliamo noi, qui al Ghisallo”.

Tutte quelle maglie fanno quasi girare la testa. È una raccolta di memorabilia che si affianca, fra l’altro, alla raccolta delle maglie rosa del Giro d’Italia, una collezione fra le più importanti al mondo, progetto che continua con entusiasmo e caratterizza il Museo del Ghisallo, museo sempre più internazionale, dedicato non ad un campione ma a tutti i ciclisti del mondo.

Dal 1887 ad oggi, la mostra “C’era una volta una maglia” (fino al 7 aprile 2024) accende i riflettori sulla stagione 2024 che è appena ripartita per il Museo del Ghisallo, e questa collettiva di maglie racconta nuove pagine di storia del ciclismo.

Sfilano in rassegna 185 maglie in rappresentanza di 10 province lombarde. Da Alberto Elli a Gianni Bugno, da Moreno Argentin a Fabio Casartelli, ogni filo tessuto racchiude l’anima di una squadra, di un sogno, di una vittoria. Le tasche di queste maglie sono piene di ricordi, anche i più semplici, lo chiamiamo il vero tessuto del ciclismo.

Sono presenti maglie di società ancora in attività, come quelle del Canturino di Davide Ballerini, la S.S. Salus Seregno di Giacinto Santambrogio, il Pedale Senaghese di Andrea Bagioli, il Pedale Saronnese di Marco Cattaneo, e Alberto Volpi e Claudio Chiappucci, l’UCI Cremasca con Mary Cressari, Pierino Baffi e Marco Villa, il G.S. Giovani Giussanesi  per cui corsero Mario Mantovan, Davide Viganò, Giacomo Nizzolo e il Pedale Monzese che tesserava Fiorenzo Magni, il fondatore del Museo del Ghisallo.

Sono presenti maglie che raccontano la storia di società non più attive, che hanno vestito campioni del ciclismo lombardi. Fra queste: la S.C. Alberto da Giussano con cui ha corso da dilettante Alberto Elli, il G.S. Lema Alzate Brianza per cui ha corso Alessandro Pozzi, la Supermercati Brianzoli per cui ha corso Gianni Bugno, La Nuova Baggio per cui ha corso Moreno Argentin, la Domus 87 Plant Group per cui ha corso Fabio Casartelli, il G.S. Pozzi Ferramenta per cui hanno corso Beppe Saronni, Silvano Contini e Claudio corti, la S.C. Mobili Carugo di Giacomo Fornoni.

Un pezzo speciale è quella maglia che rappresenta la Scuola della pista Fausto Coppi di Milano, al Vigorelli. Questa maglia rammenta il valore  di un’accademia della pista che ha dato tantissimi campioni che si allenavano al Vigorelli, grandi campioni proprio come Francesco Moser di cui il Museo custodisce la bici dell’epico Record dell’Ora di Città del Messico, 40 anni fa: 51,151.

Sono i colori di 167 società, alcune presenti con maglie di epoche diverse,  di cui 62 non sono più attive.   Sei sono le maglie “titolate”: due di queste sono maglie di campione italiano di corridori di squadre brianzole, una particolarmente rara ricorda la partecipazione come provincia di Milano ai Giochi della Gioventù di Roma nel 1973.

La mostra propone fra le maglie più antiche: Comense 1887, Cremonese 1891, Alberto da Giussano 1894, Canturino 1902, S. Vittore Olona 1906, Legnanese 1913, Nervianese 1919,  Aurora Brollo 1922, Dairaghese 1924, Erbese 1924, Pedale Bollatese 1927, Pedale Monzese 1927, Libero Ferrario 1932, Macallesi Bussero 1935.

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